Come si usa il guanto di crine? I segreti per una pelle di seta

by 3 settembre 2020
Come si usa il guanto di crine? I segreti per una pelle di seta

Nella beauty routine quotidiana, il guanto di crine è un prezioso alleato per migliorare l'aspetto estetico della pelle di tutto il corpo, che risulta meglio ossigenato e più reattivo dal punto di vista metabolico

Cos’é il guanto di crine e di che cosa è fatto?

Considerato uno strumento ideale per la cura della pelle, il guanto di crine è un esfoliante di tipo fisico, che quindi si avvale dello sfregamento sull’epidermide per eliminare i suoi strati più superficiali di cellule morte. Un massaggio realizzato con l’impiego di questo prodotto è inoltre in grado di riattivare la micro-circolazione sanguigna e di conseguenza i processi di ossigenazione dei tessuti.

Come operazione preventiva alla depilazione, il suo impiego è particolarmente utile per preparare la pelle a rimuovere gli eventuali peli incarniti. Il guanto di crine, che può essere utilizzato sia su pelle inumidita che asciutta, contribuisce in ogni modo a rendere la pelle morbida e levigata, pronta a ricevere i successivi trattamenti cosmetici.

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La sua azione si basa sullo sfregamento meccanico applicato alla pelle da parte delle fibre piuttosto dure e resistenti del prodotto, che si presenta ruvido e con una texture rugosa. Le fibre costitutive possono essere sia di origine animale (di provenienza dai cavalli) che vegetale (solitamente dall’Agave oppure dalla Palma Nana). Le fibre vegetali sono preferibili, perchè assicurano una notevole efficacia grazie alla loro conformazione delicatamente ruvida, che permette di esfoliare l’epidermide senza irritarla.

Utilizzo del guanto di crine, step by step

Per scoprire come si usa il guanto di crine è necessario considerare la sua attività esfoliante che, oltre a eliminare gli strati più superficiali di cellule morte, contribuisce a liberare la pelle dalle impurità e a renderla liscia, morbida, tonica ed elastica.

Utilizzare il guanto di crine naturale è semplicissimo: basta infilarlo nella mano avendo cura di posizionare esattamente il pollice, che funge da punto di inserzione. È opportuno che la misura del guanto non sia troppo larga per evitare che si muova durante l’uso; infatti uno dei fattori più importanti per la sua efficacia è la perfetta adesione alla mano, che così riesce a governarlo al meglio. La forza d’attrito che si viene a creare tra crini e la superficie cutanea dipende dal fatto che la manopola aderisca alla mano senza lasciare spazi vuoti.

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Per capire come si usa il guanto di crine è quindi consigliabile osservare la sua struttura, tenendo conto che consente di massaggiare prima vigorosamente e poi delicatamente la pelle. Disponibile anche nella versione mono-uso oppure riutilizzabile, il prodotto dovrebbe essere usato sulla pelle umida, per evitare il rischio di irritazioni.

Guanto di crine, quando usarlo?

Per un impiego sicuro quindi è preferibile bagnare preventivamente con acqua tiepida o calda la pelle, per poi procedere al massaggio – sia durante il bagno nella vasca che sotto alla doccia.

Nel primo caso, in seguito al contatto prolungato con l’acqua calda, l’epidermide risulta particolarmente recettiva all’azione esfoliante e quindi le cellule morte vengono asportate con facilità. Nel secondo caso potrebbe essere necessario un poco più di tempo, per consentire alla pelle di ammorbidirsi sotto il getto d’acqua.

Bisogna comunque fare attenzione a come usare il guanto di crine in quanto movimenti aggressivi o troppo energici potrebbero rivelarsi controproducenti e provocare irritazioni cutanee e arrossamenti. Una volta infilato nella mano, il guanto deve essere inumidito con acqua tiepida (meglio evitare troppo calore) e poi strofinato sulla superficie dermica senza esercitare pressione.

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È consigliabile praticare movimenti in senso ascendente, a partire dalle caviglie verso le spalle, avendo cura di passare più volte nei punti più resistenti (come gomiti, piante dei piedi, talloni e ginocchia). Questo effetto si rivela importantissimo perché la circolazione sanguigna viene ottimizzata dal massaggio col guanto, che non deve ostacolare in alcun modo il suo regolare flusso.

Al termine del trattamento occorre risciacquare la pelle per eliminare le cellule morte distaccate, le impurità e i residui di sporcizia, procedendo quindi a un’accurata e delicata asciugatura. È sempre utile non stressare la pelle e pertanto, dopo un trattamento col guanto, applicare una specifica crema idratante. Tenendo conto che il ciclo vitale delle cellule cutanee è di 28 giorni, sarebbe buona norma utilizzare il guanto di crine almeno una volta alla settimana.

Come si usa il guanto di crine?

Per un corretto impiego del guanto di crine è necessario seguire alcuni step:

• infilare correttamente il guanto che deve aderire alla mano dopo aver infilato il pollice nell’apposito spazio;
• inumidirlo con acqua tiepida;
• immergere il corpo nella vasca da bagno oppure posizionarlo sotto al getto della doccia;
• regolare la temperatura in modo tale che non risulti troppo calda;
• incominciare a sfregare delicatamente il guanto facendo attenzione a seguire il flusso sanguigno (dal basso verso l’alto);
• passare più volte il guanto sulle zone dove sono presenti cuscinetti adiposi e cellulite;
• in caso di peli incarniti sfregare delicatamente il guanto fino a che il pelo non diventa visibile;
• sciacquare abbondantemente la pelle;
• procedere utilizzando prodotti detergenti non aggressivi per non stressare la pelle;
• asciugare tamponando l’epidermide.

Guanto di crine sulla pelle asciutta

Utilizzando il guanto di crine sulla pelle asciutta si ottiene un risultato decisamente valido, ma con un maggiore rischio di irritare ed arrossare l’epidermide. Pertanto è consigliabile effettuare un trattamento del genere soltanto in zone cutanee non delicate e comunque saltuariamente, per non infiammare la pelle, tenendo conto che anche l’impiego del guanto sulla pelle bagnata è ugualmente efficace.

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Come lavare e conservare il guanto di crine

Per conservare il guanto di crine in maniera corretta bisogna considerare il fatto che, trattandosi di fibre naturali (animali o vegetali) possono venire colonizzate da batteri o da spore fungine. Riporre in un ambiente chiuso un guanto umido è rischioso.

Come lavare il guanto di crine?

È consigliabile immergerlo in una bacinella di acqua tiepida miscelata a un misurino di detersivo liquido delicato, lasciandolo a bagno per almeno 45-60 minuti. Bisogna poi procedere a una perfetta asciugatura, preferibilmente all’aria aperta, per eliminare qualsiasi traccia di umidità. Una volta asciutto, il guanto può essere riposto dopo averlo inserito in un sacchetto di cotone (va bene anche una federa) per consentire alle sue fibre di traspirare adeguatamente.

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Guanto di crine anti-cellulite

Se viene impiegato per contrastare la cellulite, il guanto di crine dovrebbe essere utilizzato a giorni alterni poiché l’eliminazione di questo inestetismo prevede il potenziamento della lipolisi (processo di scioglimento del grasso).

Trattandosi di un’alterazione del tessuto connettivale adiposo, la cellulite si evidenzia con manifestazioni edematose e fibrosclerotiche, con ipertrofia delle cellule lipidiche e accumulo di liquidi e tossine metaboliche negli spazi interstiziali. Collegata ad anomalie della circolazione venosa e linfatica, la cellulite trae notevoli benefici dall’impiego del guanto di crine che, come accennato, migliora la microcircolazione e quindi l’ossigenazione.

Il metodo consigliato prevede di effettuare un massaggio partendo dalle caviglie verso le cosce, proseguendo per i fianchi e risalendo alle braccia, insistendo sulle zone dove la cellulite è più visibile. Durante la doccia può essere utile alternare getti di acqua calda e fredda, per contribuire a potenziare la tonicità dei tessuti.

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Guanto di crine per scrub ed esfoliazione

Per utilizzare correttamente il guanto di crine scrub bisogna innanzitutto inumidire la pelle, o ancor meglio mantenerla immersa nella vasca, in modo tale da preparare l’epidermide al trattamento. Grazie alla sua struttura ruvida e compatta, il guanto di crine asporta completamente gli strati superficiali dell’epidermide, eliminando le cellule morte depositate sulla superficie.

In questi casi è importante l’esposizione al getto di acqua calda (doccia o bagno), per facilitare il distacco delle cellule morte, insistendo soprattutto sulle zone ispessite come talloni, ginocchia e gomiti. Al termine del massaggio è consigliato fare una doccia tiepida servendosi di un detergente non aggressivo, per eliminare qualsiasi residuo di pelle e di sporcizia.

Guanto di crine contro i peli incarniti

Infine il guanto di crine per peli incarniti si conferma un valido aiuto prima della depilazione, poiché è possibile che qualche pelo si trovi in parte contenuto all’interno del bulbo pilifero. In questi casi potrebbe svilupparsi una reazione infiammatoria, con deposito di pus o anche di piccole cisti. L’impiego del guanto di crine peli incarniti ha lo scopo di preparare la pelle alla depilazione, facendo affiorare in superficie eventuali peli che non sono emersi dal loro follicolo.

Come usare il guanto di crine in questi casi?

È sufficiente servirsene durante la doccia, effettuando movimenti ampi e circolari e senza esercitare troppa pressione. In tal modo si possono far uscire i peli incistati che successivamente sono sottoposti a un normale trattamento depilatorio con ceretta, rasoio oppure creme depilatorie. Bisogna porre particolare attenzione in caso di fragilità capillare, dato che il massaggio con il guanto potrebbe causare una lesione ai piccoli vasi superficiali.

In tutti i casi è necessario effettuare movimenti morbidi e controllati, senza spingere, ma agendo unicamente in senso orizzontale e non verticalmente, cioè verso l’interno. Infatti la maggiore efficacia del guanto di crine deriva dalla forza fisica di sfregamento e non da quella pressoria.

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